I 5 orologi replica più adatti alle spedizioni estreme

In questo articolo viaggeremo nella Groenlandia del Nord, ci immergeremo nelle profondità degli oceani, scaleremo la montagna più pericolosa del mondo, faremo una passeggiata nello spazio e voleremo sopra il canale della Manica. Abbiamo compilato una lista di 5 orologi che sono stati parte integrante di alcune delle più grandi spedizioni mai avvenute. Una cosa è certa: quasi ogni impresa da record è stata accompagnata da un orologio.

 

1) La spedizione britannica nella Groenlandia del Nord

Nel 1952, un team composto da militari britannici, scienziati civili e un ufficiale dell’esercito danese si imbarcò in una missione per condurre ampie ricerche geologiche, meteorologiche, climatiche e fisiologiche nella Groenlandia settentrionale. Durante i due anni trascorsi nelle lande ghiacciate, i ricercatori, guidati dal comandante James Simpson RN, registrarono una temperatura record di -66,1 °C (-87 °F), scoprirono che lo strato di ghiaccio della Groenlandia possiede uno spessore di 2.700 metri (8.900 piedi) e impararono che il corpo umano necessita di 8 ore di sonno a notte.

Nel corso della spedizione, ciascun esploratore indossava un Tudor Oyster Prince (ref. 7809). Hans Wilsdorf, fondatore di Rolex e Tudor, chiese addirittura ai membri della missione di fornire alla società un resoconto sulle prestazioni di questo modello. Essi quindi confrontarono la precisione dei loro orologi con i segnali orari giornalieri trasmessi dalla BBC. Gli orologi si dimostrarono molto affidabili; inoltre, Tudor si servì delle analisi condotte dal team per commercializzare l’Oyster Prince. Oggi, il Tudor Oyster Prince non è così ricercato come le relative versioni più grandi di Rolex, ma i risultati ottenuti da questo modello non hanno nulla da invidiare al marchio con la corona.

2) Le missioni subacquee di Jacques Cousteau

Molti orologi richiamano alla memoria il famoso oceanografo francese Jacques Cousteau e l’equipaggio del Calypso. I più importanti sono il Blancpain Fifty Fathoms, il Rolex Submariner e l’Omega Seamaster Ploprof. Un altro orologio indossato da Cousteau in molte delle sue immersioni è il Doxa SUB 300T. Il modello originale, con il suo caratteristico quadrante arancione, attirò l’attenzione di Cousteau, che finì per aggiungere il logo nero e giallo “Aqua Lung” della sua azienda sul quadrante arancione e lanciare questa edizione sul mercato statunitense.

Sebbene il SUB 300 fosse stato la risposta di Doxa alla crescente popolarità delle immersioni subacquee, nessun rappresentante di questa azienda poteva prevedere che sarebbe diventato l’orologio preferito del team subacqueo più famoso dell’epoca. Oltre alla versione con quadrante arancione, Cousteau, i figli Jean-Michel e Philippe e altri membri dell’equipaggio indossarono la versione nera “Sharkhunter” durante le numerose spedizioni. Questo contribuì alla popolarità e credibilità del marchio Doxa. Se volete acquistare uno degli orologi originali indossati da Cousteau e dalla sua troupe, avrete bisogno di molta pazienza e di un’ampia disponibilità economica.

3) Louis Blériot e la traversata della Manica

Nel 1908, il quotidiano inglese Daily Mail inaugurò una competizione, offrendo un premio in denaro a chiunque fosse riuscito ad attraversare con successo la Manica con un aeroplano. I tentativi sarebbero stati compiuti nell’ordine di registrazione e il francese Hubert Latham ottenne la precedenza su Louis Blériot. La performance di Latham si concluse con un atterraggio di fortuna; Blériot colse l’occasione e iniziò i preparativi per i 40 km di volo da Calais a Dover. All’epoca, tale distanza era considerata impossibile da superare a bordo di un aeroplano.

Il 25 luglio 1909, alle 4:41 del mattino, Blériot decollò con il suo orologio Zenith Type XI, il predecessore dello Zenith Type 20 introdotto negli anni ’30. L’azienda aveva fornito questo modello a molti piloti agli inizi del 1900. Lo Zenith di Blériot era caratterizzato da una corona massiccia e scanalata e da lancette e numeri luminescenti, una caratteristica tipica degli orologi da pilota dell’epoca. Tre anni dopo la traversata della Manica, Blériot inviò a Zenith la seguente notifica: “Sono estremamente soddisfatto dell’orologio Zenith, che uso regolarmente, e lo consiglio vivamente alle persone in cerca di precisione”. Parole eloquenti dall’autore di un gesto fenomenale.

4) Lino Lacedelli e Achille Compagnoni conquistano la vetta del K2

Anche se molti pensano che il Monte Everest, con la sua altezza, sia la montagna più difficile da scalare, gli alpinisti vi diranno che il K2 è in realtà la più impegnativa. Girano numerose voci sugli orologi indossati da Edmund Hillary e Tenzing Norgay durante la loro conquista dell’Everest. Tuttavia non ci sono dubbi sui primi orologi indossati sulla vetta del K2.

Nel 1954, in occasione del 90° anniversario del Club Alpino Italiano, 14 alpinisti italiani parteciparono ad una missione per diventare i primi a conquistare il K2. Il gruppo di temerari indossava al polso dei Vulcain Cricket, orologi noti per la loro capacità di resistere alle condizioni più difficili. La spedizione allestì il campo base ai piedi della seconda vetta più alta del mondo, situata in un tratto remoto al confine tra Cina e Pakistan. Il 31 luglio 1954, Lino Lacedelli e Achille Compagnoni, accompagnati dai loro Vulcain Cricket, divennero i primi uomini a raggiungere la cima del K2, situata a 8.611 metri. Visto che si tratta di una delle montagne più pericolose del mondo, questa impresa è tuttora considerata una delle più incredibili mai compiute. E il Vulcain Cricket ha giocato un ruolo fondamentale in questa straordinaria avventura.

5) La prima passeggiata spaziale di Alexey Leonov

Sappiamo tutti che l’Omega Speedmaster Professional è stato il primo orologio sulla Luna: si tratta forse della vicenda più importante legata all’universo orologiero. Tuttavia, il primo orologio ad arrivare nello spazio è stato il Poljot Strela. Il 18 marzo 1965, il cosmonauta russo Alexey Leonov indossò questo orologio mentre abbandonava la capsula Voskhod 2 per diventare il primo uomo ad eseguire una passeggiata spaziale.

Tuttavia, il breve viaggio a piedi non andò secondo i piani. La tuta spaziale ebbe un malfunzionamento nel momento in cui il cosmonauta abbandonò la Voskhod 3KD. La tuta iniziò a gonfiarsi e ad irrigidirsi quasi immediatamente. La passeggiata spaziale durò 12 minuti e 9 secondi, al termine dei quali Leonov dovette depressurizzare manualmente la tuta prima di rientrare nella camera di equilibrio della navicella spaziale. L’equipaggio dovette affrontare altri problemi, prima che Leonov e il compagno di missione Beyayev potessero finalmente prendere posto per il rientro. Questo causò un ritardo di 46 secondi nella procedura di atterraggio. Di conseguenza, la capsula mancò la zona di rientro prevista di quasi 400 km. La navicella atterrò nella regione boschiva degli Urali occidentali, dove li aspettavano orsi e lupi e temperature pericolosamente basse. La squadra di soccorso sarebbe arrivata solo il giorno seguente. In tutte queste avversità, il Poljot Strela Chronograph di Leonov funzionò alla perfezione, diventando il primo orologio nello spazio e un segnatempo leggendario.

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